
I giudici europei annullano la decisione dell’EUIPO che avevano annullato per decadenza il marchio “Spinning”. Secondo i giudici infatti la titolare del marchio può vantare diritti di privativa in quanto esso non è volgarizzato
I giudici europei annullano la decisione dell’EUIPO che avevano annullato per decadenza il marchio “Spinning”. Secondo i giudici infatti la titolare del marchio può vantare diritti di privativa in quanto esso non è volgarizzato
E’ possibile registrare un marchio costituito da termini d’uso comune? Se sì, si è sufficientemente protetti qualora un concorrente utilizzi un segno che si avvicina alla parola registrata? Come difendersi in situazioni simili?
Nell’ambito del caso relativo all’utilizzo della parola GLEN per un whisky non di origine scozzese, la CGUE chiarisce quando un’indicazione sull’etichettatura o sul confezionamento utilizzata nell contesto delle bevande cosiddette spiritose viola la normativa europea sulle indicazioni geografiche
Per comprendere se un marchio è usato per scopi pubblicitari, quel che conta, ai fini della imposta comunale sulla pubblicità, al di là della intenzioni soggettive, è l’oggettivo risultato conseguito con il messaggio dal soggetto interessato alla pubblicità.
Anche i segni non registrati rientrano del diritto della proprietà industriale e sono comunque protetti, anche se in maniera più circoscritta e limitata rispetto ai marchi registrati. La notorietà generale di un marchio di fatto noto, in base al principio del preuso, infatti può essere impiegata per impedire la registrazione di un segno identico o simile al marchio di fatto. Le questioni efferenti tali marchi rientrano nella competenza delle Sezioni specializzate in materia d’impresa.
La rappresentazione grafica per la registrazione di un marchio di colore deve essere chiara, precisa, di per sé completa, facilmente accessibile, intellegibile, durevole e oggettiva e deve comportare una disposizione sistematica che associ i colori in modo predeterminato e costante.
Il caso del marchio suola rossa di Louboutin si riapre davanti alla CGUE che dovrà decidere se una forma in ocmbinazione con un colore è registrabile come marchio d’impresa o se rientra nella nozionedi forma che dà valore ad un prodotto e pertanto non registrabile come marchio ai sensi dell’art. 3 par. 1 lett. e della direttiva n. 2008/95/CE.
Negli USA il termine Google è utilizzato anche come verbo per indicare la ricerca online, ciò ha comportato un rischio di volgarizzazione del marchio del colosso di Mountain View, tuttavia, la Corte Americana ha dichiarato che il marchio Google non è volgarizzato.
La CGUE chiarisce se è legittimo registrare come marchio d’impresa una denominazione già presente in un marchio collettivo e se le associazioni titolari dei marchi collettivi hanno il diritto di monopolizzare l’impiego di tali marchi a prescindere dall’identità o somiglianza dei prodotti/servizi commercializzati con quelli di altra impresa
E’ legittimo registrare un nome a dominio identico al marchio registrato da altra impresa se i prodotti commercializzati dalle due imprese non sono identici nè affini